Come è nato il progetto
Un giorno di luglio di qualche anno fa, in cima al Passo Fedaia, uno dei luoghi sacri del ciclismo, giunge un ragazzo in sella alla sua bici; è affaticato, stanco, sudato, ma fiero.
Sguardo misto fra assenza ed orgoglio.
Gioia.
Come la si vede solo negli occhi dei bambini. Gioia pura, senza filtri.
Indossa una maglia del Passo Gavia, un’altra cima mistica, ma lontana oltre 200 Km.
E’ in quel momento che scatta qualcosa: nasce l’esigenza di unire i 3 elementi fondamentali del ciclismo amatoriale: la scoperta, la fatica, il trofeo… “LA MAGLIA”!!!
La scoperta fisica di come quell’agognata salita possa far male alle gambe e, allo stesso tempo, restituire la gioia per l’impresa portata a termine. La scoperta di quel paesaggio paradisiaco ed allo stesso tempo infernale. La scoperta di come attuare tutti i calcoli fatti da casa per affrontare al meglio quei tornanti.
La fatica come segno tangibile dell’impresa. La fatica per mettere alla prova il proprio fisico. La fatica per essere legittimato a raccontare il gesto, l’impresa; per poter dire agli amici, ai figli, ai padri: “Io l’ho fatto!!!”
Il trofeo nella sua accezione leggendaria. Segno, monumento eretto a rammentare la propria vittoria e la sconfitta del nemico. Quel nemico che devi temere sin dalla sua prefigurazione: la salita leggendaria.
Trofeo come spoglia del nemico: così come i Nativi Americani, i Maori conservavano i resti dei nemici in segno di vittoria, valore e possesso dello spirito delle vittime, indossandole.
La fusione dei tre elementi fa nascere il progetto “Le Cime del Ciclismo”, una sfida fatta di:
programmazione, analisi e scelta attraverso un sito che dedica alle 100 cime del progetto un’ampia panoramica fatta di mappe, altimetrie, statistiche e numeri.
Partecipazione aderendo al progetto e diventando un cacciatore di cime con possibilità di confronto con gli altri o con se stessi .
Essere leggenda ovvero indossare con fierezza o anche solo detenere la maglia personalizzata della cima, di sua maestà la salita e poter affermare: IO HO VINTO.
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